L’11 marzo, durante un’assemblea di Comunione e Liberazione all’Istituto di Anatomia, si innesca uno scontro con studenti della sinistra extraparlamentare; il rettore Carlo Rizzoli chiama le forze dell’ordine. Gli studenti si spostano verso porta Zamboni e via Irnerio. Ne nasce uno scontro. Alle 12.45 lo studente Francesco Lorusso viene colpito da un carabiniere e muore poco dopo. Mentre gli scontri dilagano la FLM (Federazione Lavoratori Metalmeccanici) invita i lavoratori a recarsi in piazza a presidiare il Sacrario ai caduti partigiani. Il giorno successivo all’Università ha luogo una battaglia con sampietrini, molotov e lacrimogeni. In serata Radio Alice viene chiusa dalle forze di polizia. Il mattino del 14 marzo si tengono i funerali di Lorusso.

16 marzo 1977
(Archivio Paolo Pedrelli)
Il pomeriggio del 16 marzo 200 mila persone partecipano alla manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali, dai partiti politici e dalle istituzioni locali in piazza Maggiore. Alle 18.00 gli studenti, almeno 7 mila, partono in corteo da via Rizzoli: in piazza dei Martiri il fratello di Lorusso legge il suo intervento.
Il 18 marzo durante lo sciopero dell’industria indetto dalla Federazione CGIL CISL UIL gli studenti contestano in piazza Maggiore il comizio di Bruno Trentin e chiedono la parola.
Dopo l’uccisione di Francesco Lorusso si susseguono numerose manifestazioni e scontri con la polizia nella zona universitaria e nel centro storico della città. Un dibattito conflittuale coinvolge il Movimento e i partiti politici del governo locale e nazionale.
Durante gli scontri in zona universitaria l’Ufficio Stampa e Comunicazione della Provincia di Bologna effettua numerosi scatti dalle finestre della Palazzina Lambertini, sede istituzionale, che affaccia su piazza Rossini.

11 marzo 1977
(Fondazione Gramsci ER)

16 marzo 1977 fotografia di Umberto Gaggioli
(Archivio CISL)